Dopo lo stop dei test clinici avvenuto tra l’8 e il 9 settembre sul candidato vaccino anti Covid della casa farmaceutica AstraZeneca, è stato da poco annunciato che la sperimentazione può continuare.

La momentanea sospensione dei test clinici sul vaccino, sviluppato dall’Università di Oxford e prodotto da AstraZeneca con il contributo dell’Istituto di ricerca Irbm di Pomezia, è avvenuta poiché un volontario ha manifestato una grave reazione avversa.

Per questo motivo, come da regolamento, è stato subito bloccato l’arruolamento di volontari in altri Paesi e sono stati invece avviati degli studi per stabilire se i due eventi sono connessi.

Ora il proseguimento della sperimentazione in Gran Bretagna è stato annunciato dalla stessa AstraZeneca, la quale ha affermato di aver ricevuto l’autorizzazione da tutti gli enti regolatori britannici, sia dal Comitato indipendente che dal Mhra (Medicines Health Regulatory Authority).

Il colosso farmaceutico ha infatti affermato: “Abbiamo ottenuto il via libera in Gran Bretagna“. Il comitato indipendente incaricato di effettuare tutte le verifiche del caso, “ha completato le indagini e ha comunicato all’Agenzia del Farmaco che è sicuro e che i test ripartono”.

Piero di Lorenzo, l’ad della Irbm, ha affermato che “il fatto che la commissione scientifica indipendente si sia pronunciata nel giro di 24 ore significa che era evidente e certo che non vi è connessione tra il candidato vaccino Oxford-AstraZeneca e la reazione sospetta verificatasi in un volontario” tra gli oltre 50mila a cui è stato inoculato.

Speranza: “Bene la ripresa della sperimentazione”

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha affermato che la ripresa dei test è una buona notizia, ma non perde l’occasione per invitare nuovamente la popolazione alla prudenza.

“La ripresa della sperimentazione del vaccino AstraZeneca è una buona notizia, ma serve ancora tanta prudenza. La scienza è al lavoro per dare al mondo cure e vaccini efficaci e sicuri. Nel frattempo la vera chiave continuano ad essere i comportamenti di ciascuno di noi”.

Burioni: “Buone notizie ma intanto distanza e mascherine”

Anche Roberto Burioni, virologo dell’Università San Raffaele di Milano ha affermato, attraverso un post su Facebook, che la ripresa delle sperimentazioni è senza dubbio una buona notizia. “Buone notizie. La sperimentazione del vaccino Oxford/AstraZeneca contro Covid-19 riprende”.

In seguito l’esperto commenta il blocco dei test: “Quando accade una cosa di questo genere, semplificando al massimo, si riunisce un comitato di valutazione indipendente che prende in considerazione tutti i dati e decide se l’effetto collaterale può essere dovuto al vaccino oppure no”.

“In questo caso possiamo immaginare che questo comitato abbia ritenuto che l’effetto collaterale non è dovuto al vaccino, oppure che la sua entità sia stata molto più lieve di quanto filtrato attraverso la stampa. Purtroppo non abbiamo nessun dato ufficiale se non gli scarni comunicati delle case farmaceutiche; non sappiamo niente di certo neanche riguardo i disturbi accusati dal paziente, della loro gravità, dell’andamento clinico”.

“Ricordiamo tuttavia che in questi comitati siedono medici con una grande reputazione e non sono disposti a metterla in gioco, per cui io tenderei a fidarmi. Incrociamo le dita e speriamo che non ci siano altri intoppi. Intanto stiamo attenti, distanza e mascherine“.

Commissione europea firma un contratto per l’acquisto di 300 milioni di dosi

Il vaccino sviluppato dalla casa farmaceutica AstraZeneca in collaborazione con l’Università di Oxford rappresenta uno dei progetti occidentali più avanzati.

Dopo l’annuncio dello stop momentaneo, sia Brasile che India hanno prontamente interrotto l’attività di reclutamento di nuovi volontari.

Tra i Paesi che hanno dato l’autorizzazione per la sperimentazione di fase 3, per verifcarne sicurezza ed efficacia, oltre a Gran Bretagna, India e Brasile vi sono anche Stati Uniti e Sud Africa.

La Commissione europea ha firmato un accordo con il colosso farmaceutico per assicurarsi una fornitura da circa 300 milioni di dosi, più una riserva di altri 100 milioni.

A livello mondiale, l’Oms ha rivelato che sono 35 i candidati vaccini valutati attraverso studi clinici condotti sull’uomo. Nove di questi sono già arrivati all’ultimo passaggio di sperimentazione, o vi entreranno a breve.

Secondo l’Agenzia europea per i medicinali potrebbe essere necessario aspettare almeno fino all’inizio del 2021 per avere un vaccino pronto ed efficace contro il Covid-19 per uso globale.

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