Il dato sui contagi pubblicato nella giornata di ieri indica un ulteriore calo dei nuovi casi rispetto al giorno precedente. Infatti il 14 giugno il rapporto delle 18 mostrava un totale di 338 nuovi casi di coronavirus in Italia, mentre i nuovi casi registrati il 15 giugno sono 303.
Ma il dato probabilmente più interessante è quello che riguarda i nuovi casi nella sola regione Lombardia, che sono in tutto 259. Questo significa che i nuovi casi registrati in Italia sono per l’85,5% in Lombardia, eppure le misure di contenimento tuttora applicate con rigore sono le stesse in tutto il Paese, con tutto ciò che ne consegue per le attività commerciali in difficoltà.
Una ripartenza a rilento, con riaperture dosate col contagocce in tutto il Paese, quando la situazione si presenta in maniera completamente difforme sul territorio, come evidenziano gli stessi dati dell’ISS. E nel frattempo, mentre il ministro Spadafora afferma che non potranno ripartire il 25 giugno gli sport da contatto, nonostante quanto stabilito nell’ultimo Dpcm, i residenti in Lombardia potranno liberamente muoversi su tutto il territorio nazionale, con tutto ciò che questo potrebbe comportare dal punto di vista del rischio diffusione del virus.
Il totale dei casi registrati in Italia dall’inizio della pandemia di coronavirus ha raggiunto con il rapporto della Protezione Civile di ieri 15 giugno quota 237.290. Intanto non si registrano nuovi casi in 8 Regioni, vale a dire Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Umbria, Abruzzo, Basilicata, Molise, Calabria e Sardegna, oltre che nella provincia autonoma di Bolzano.
Sileri: “la situazione va meglio”
Il dato della Protezione Civile sull’andamento del contagio è stato commentato poi dal viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. “Torniamo finalmente a respirare, la situazione va meglio” ha dichiarato il viceministro “anche dopo le riaperture, la paura di una seconda ondata del virus non sembrerebbe esserci. Le misure vengono rispettate, dal distanziamento al lavaggio delle mani, tuttavia serve un monitoraggio attento”.
Eppure non tutti si sono abituati all’idea di uno Stato che controlla se ti lavi le mani, o quanta distanza mantieni dal tuo interlocutore. Secondo il viceministro Sileri la speranza è da riporre nel vaccino: “avere l’agognato vaccino contro il Coronavirus consentirà di limitare i danni, è prematuro pensare di poterlo già avere a settembre ma potrebbe arrivare per fine anno o inizio 2021″.
Il viceministro ha anche parlato dell’accordo con Oxford, precisando che “l’Italia non ha acquistato dosi di vaccino che ancora non ci sono, ma insieme con altri Paesi europei ha firmato un accordo per continuare a sostenere questa ricerca”.
Iss: “si alza l’età media dei morti”
Uno studio dell’Istituto Superiore della Sanità ha rilevato che l’età media dei morti con il Covid-19 in Italia è cresciuta ulteriormente rispetto a quella registrata nelle prime fasi dell’emergenza sanitaria.
Prima del 4 maggio il dato indicava che l’età media dei morti con il coronavirus in Italia era di 79.8 anni, mentre ora si sale a 82,5 anni. Il fenomeno, secondo l’Iss potrebbe essere legato a diversi fattori, comunque riguardanti la qualità dell’assistenza sanitaria offerta al paziente di Covid. Forse la variazione nel dato dipende da una migliore capacità di trattamento dell’infezione, oppure da una migliore organizzazione nel contrasto dell’epidemia.
Si parla comunque di una patologia che ad oggi ha ucciso perlopiù persone con almeno 3 patologie gravi, e con un’età media che stando a questi ultimi dati ha raggiunto gli 82 anni e mezzo.
Quanto alle riaperture però si continua a procedere molto a rilento, nonostante l’economia abbia già subito un colpo durissimo. Riaprono i centri estivi, i cinema e i teatri, e le sale slot e Vlt in tredici regioni, insieme a centri scommesse e bingo, ossia Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Toscana Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il via libera invece in Veneto, Liguria, Emilia Romagna e Calabria arriverà solo dal 19 giugno.
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