Proprio nei giorni in cui è in atto il World Economic Forum di Davos al quale ha preso parte anche la giovane attivista svedese Greta Thunberg, il presidente USA Donald Trump sta procedendo con l’abrogazione di una delle misure emanate dall’amministrazione Obama in difesa dell’ambiente.

Il cambio di direzione voluto dal presidente Trump, e anticipato già ai tempi della campagna elettorale, si concretizzerà giovedì, con la messa a punto di una norma volta ad eliminare le protezioni ambientali e i controlli anti-inquinamento relativi ad aree sulle quali insistono corsi d’acqua e alle cosiddette zone umide.

Una norma, quella che l’amministrazione Trump sta per approvare, che fa esultare sia gli agricoltori che i produttori di combustibili fossili e i grandi immobiliaristi. Categorie queste che hanno visto nelle norme approvate dalla precedente amministrazione, un vincolo pesantemente penalizzante per la produzione e la crescita economica.

Lo aveva promesso sin dal primo giorno della sua amministrazione il cambio di direzione. Trump aveva infatti detto a chiare lettere che avrebbe abrogato il regolamento “Waters of the United States” che era stato approvato nel 2015 dall’amministrazione di Barak Obama. Una serie di norme che non erano state ben accolte dai proprietari terrieri rurali.

Ora, con la nuova normativa al vaglio dell’amministrazione Trump, gli USA proseguono a passo sempre più sostenuto nella direzione opposta. Nel corso del suo mandato, il tycoon ha infatti provveduto ad abrogare o ad indebolire quasi 100 norme e leggi ambientali, allentando o eliminando le norme sui cambiamenti climatici, sull’aria pulita, sull’inquinamento chimico, sull’estrazione di carbone, ma anche sulle trivellazioni petrolifere e sulla protezione delle specie in pericolo.

Trump non usa mezzi termini per descrivere le normative e le leggi a protezione dell’ambiente che la sua amministrazione si sta lasciando alle spalle, parlando di un pacchetto di norme e varia regolamentazione “orribile” “distruttivo” e ancora “uno dei peggiori esempi di extra intervento federale”.

Un cambio di direzione che viene comunicato dal presidente degli Stati Uniti proprio nei giorni in cui a Davos si tiene il World Economic Forum, in occasione del quale è sempre Donald Trump a polemizzare con la giovane attivista Greta Thunberg, che invita a rivolgere la sua attenzione a Paesi che stanno realmente inquinando l’ambiente, e non agli USA.

A conclusione del suo intervento al World Economic Forum, il presidente Trump ha dichiarato: “credo che Greta debba iniziare a lavorare su questi Paesi” e ha poi scherzato sul fatto che proprio la Thunberg sia stata nominata persona dell’anno 2019, dicendo: “mi ha battuto sulla copertina di Time magazine”.

Ma la questione è quanto mai seria, e la direzione in cui si stanno muovendo gli USA sotto la guida di Trump è chiara. “Ho posto fine a una delle norme più ridicole di tutte” ha comunicato l’inquilino della Casa Bianca alla convention annuale dell’American Farm Bureau Federation in Texas, dichiarazione alla quale sono seguiti scroscianti applausi.

Trump ha in quell’occasine dichiarato finita “la disastrosa norma della scorsa amministrazione sulle Waters of the United States” e ha aggiunto: “questa è una norma che in pratica ha espropriato le proprietà”.

Impossibile non ricordare a tal proposito che tra i principali oppositori della normativa varata dall’amministrazione Obama vi erano i costruttori di campi da golf, come lo stesso New York Times sottolinea, e che lo stesso Donald Trump, tra le sue proprietà immobiliari, annovera oltre una dozzina di campi da golf.

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