I social sono stati letteralmente invasi in questi giorni da immagini strazianti degli incendi, che descrivono i drammatici momenti che sta vivendo l’Australia. In particolar modo abbiamo visto immagini di canguri in fuga o morti in prossimità delle aree verdi nelle quali vivevano prima dell’arrivo delle fiamme che hanno devastato un’area grande quanto il Belgio.

Si è parlato anche di numeri, e si è detto che complessivamente, a causa degli incendi che stanno distruggendo intere foreste nell’Australia del sud, sarebbero morti qualcosa come 500 milioni di animali circa. Le fiamme avrebbero mietuto vittime tra gli uccelli, tra i serpenti, e tra i mammiferi, ma questi numeri sono davvero attendibili?

Tra i dati certi abbiamo il numero delle vittime tra i civili, che arriverebbe a 25 morti, ma non c’è un vero e proprio conteggio delle perdite nel mondo animale. Tutti i numeri che sono stati diffusi sono del tutto teorici, e si basano solo su un’analisi a tavolino. Ma vediamo meglio di cosa stiamo parlando, e quanto questi numeri siano poi attendibili.

In Australia sta bruciando un’area estesa quanto l’intero Belgio, il che rende la situazione drammatica, ma ciò non toglie che cercare di fare luce sulle reali perdite nel mondo animale è doveroso, senza nulla togliere alla gravità di quanto sta accadendo.

Incendi in Australia, le fiamme uccidono 500 milioni di animali

Il numero esatto che è stato diffuso in questi giorni è quello di 480 milioni per essere esatti, e non deriva da un conteggio esatto, bensì da un calcolo approssimativo.

Un team della BBC ha deciso di scavare più a fondo, per cercare di capire quanto questo numero sia realistico. Un dato che arriva dal lavoro svolto dal professor Chris Dickman, esperto di biodiversità dell’Università di Sidney, il quale ha rilasciato una dichiarazione con la quale spiega in che modo si è giunti a questa cifra.

Si parte da un rapporto che fu co-scritto nel 2007 dal professore per il World Wide Fund for Nature (WWF), con il quale si tentava di valutare l’impatto della presenza nel terreno della fauna selvatica australiana nello Stato del New South Wales.

Lo studio ha rilevato la popolazione animale per ettaro di terreno, quantificabile in 17,5 mammiferi, 20,7 uccelli e 129,5 rettili. Questo mediamente il numero di vite animali ogni 10 mila metri quadrati, vale a dire un’area di 100 metri per lato, estesa approssimativamente quanto un campo da rugby.

E proprio partendo da questo dato si è arrivati al numero di animali morti a causa degli incendi in Australia. “Abbiamo stimato che nei soli tre milioni di ettari del New South Wales che sono stati bruciati fino a 10 giorni fa, probabilmente ben 480 milioni di mammiferi, uccelli e rettili sarebbero stati colpiti dagli incendi” ha ipotizzato il professor Dickman.

Nell’intervista rilasciata alla BBC, il professore ha poi aggiunto: “certamente grandi animali come i canguri o gli emù, molti uccelli ovviamente, saranno in grado di allontanarsi dal fuoco mentre si avvicina”. “Immagino che siano le specie meno mobili e quelle più piccole che dipendono dalla foresta stessa a essere realmente in pericolo” ha poi aggiunto Dickman.

Il problema però, ha spiegato sempre il professore, è che molti animali sfuggiti con successo alle fiamme, potrebbero morire per altre cause meno direttamente correlate, a cominciare proprio dalla mancanza di cibo o di un rifugio. Un pericolo per gli animali che però, secondo Colin Beale, ecologo dell’Università di York, potrebbe essere stato sovrastimato.

Beale ha spiegato infatti: “nelle aree dell’Africa in cui lavoro sono abbastanza sicuro che pochissimi uccelli muoiono a causa del fuoco diretto. Hanno certamente la capacità di volare via dagli incendi, e questo è sicuramente il caso anche in Australia”.

Ma non sarebbe questa l’unica imprecisione contenuta nella stima, che presenta anche altre lacune, a cominciare proprio dal territorio preso in esame, quello del New South Wales, mentre una parte degli incendi riguardava un altro Stato, quello di Victoria.

Il dato però, come precisano gli esperti, è solo teorico e non tiene conto di diversi fattori. Ad esempio nell’elaborazione del dato riguardante i rettili non si è tenuto conto della protezione fornita dallo stesso terreno sul quale imperversano le fiamme.

“Il suolo è un ottimo isolante termico e i rettili possono resistere anche durante incendi intensi” spiega alla BBC Tom Oliver, professore di ecologia applicata all’Università di Reading “sembra estremamente improbabile che la maggior parte degli animali colpiti dal fuoco vengano effettivamente uccisi, anche se potremmo ancora chiederci se sopravvivranno a lungo termine” ha precisato poi il professore.

Il numero esatto delle vittime degli incendi che stanno devastando il sud dell’Australia non è quindi facile da stabilire. “Le stime della densità non sono disponibili per molte specie, quindi hanno dovuto essere stimate dalle densità note di altre specie” ha concluso il professor Oliver.

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