E’ quanto emerge da una ricerca scientifica condotta dall’Agenzia Internazionale dell’Energia e pubblicata sull’edizione 2019 di “World Energy Outlook”. I SUV, più pesanti e ingombranti, inquinano più delle altre auto, sono comodi e sicuri per chi li usa ma il rovescio della medaglia è un notevole incremento delle emissioni di CO2.
Secondo la recente ricerca i SUV sarebbero da ritenersi al secondo posto tra i maggiori responsabili dell’aumento della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera dal 2010 al 2018. Il primo posto infatti, quanto alle emissioni di CO2, è occupato dagli impianti di produzione di energia elettrica. L’aumento delle emissioni di gas serra ha come prima conseguenza l’aumento della temperatura globale, tema di cui ultimamente si parla molto.
La moda del SUV
A partire dal 2010 fino ad oggi la quota di mercato dei SUV è raddoppiata su scala globale, passando dal 17% al 39%, con conseguente impennata delle emissioni di gas serra che sono salite fino a superare le 700 megatonnellate. Una cifra che non è facile quantificare, ma per avere un’idea basti pensare che supera quella delle emissioni totali annue di Paesi come Regno Unito e Olanda messi insieme.
Una moda, quella dei SUV, esplosa alla fine degli anni ’90, con modelli come la Mercedes ML prima e la BMW X5 subito dopo, per poi essere seguiti a ruota da modelli prodotti da tutte le altre case automobilistiche.
Ai numeri che indicano lo stato di salute di questo mercato, si vanno però ad affiancare quelli che mostrano quanto l’utilizzo del SUV incida negativamente sull’ambiente. Perché i numeri, in questo senso, sono spaventosi seppur non difficili da credere. Infatti basta fare due conti ed appare evidente che il risultato non può che essere un notevole incremento delle emissioni di gas serra.
Per muovere una macchina pesante e poco aerodinamica ci vuole per forza di cose un motore più grosso, e per alimentare un motore più grosso serve più benzina rispetto a quella che servirebbe per muovere una semplice utilitaria. Va da sé che se si brucia più benzina si emette più anidride carbonica, ed ecco come si giunge alla conclusione che il SUV inquina più delle altre auto.
Non fa neppure tanta differenza che il SUV in questione sia alimentato a benzina o a gasolio, per quanto dal punto di vista delle emissioni di CO2 sia leggermente più inquinante il secondo dei due. Il motore a gasolio infatti, a parità di quantità, produce più CO2, ma se si considera che a parità di strada percorsa brucia meno carburante, la differenza tra i due sfuma.
Nella ricerca effettuata dall’Agenzia Internazionale dell’Energia si legge: “nessun settore energetico, ad eccezione dell’energia elettrica, ha determinato un aumento maggiore delle emissioni di carbonio”. La crescita fatta registrare dalla circolazione dei SUV ha superato sia quella fatta segnare dall’industria pesante, cioè produzione di ferro, acciaio, cemento e alluminio, che quella dell’aviazione e del trasporto marittimo.
Florent Grelier, del gruppo della compagnia Transport & Environement ha spiegato che “un SUV è più grande, è più pesante, l’aerodinamica è scarsa, quindi di conseguenza si ottiene più CO2”, e ha aggiunto poi che “il problema è molto più grande di quanto ci aspettassimo”.
Un problema, quello evidenziato da Grelier, che non si risolve nemmeno con l’ultima tendenza del mercato, che vede un incremento delle auto, SUV, crossover, coupè 100% elettrici, che per circolare hanno bisogno di motori elettrici più potenti, i quali a loro volta per funzionare necessitano di molta energia elettrica, che viene prodotta in buona parte proprio bruciando petrolio.
Inoltre, lo studio pubblicato sulla rivista “World Energy Outlook” ha richiamato l’attenzione su un altro dato al quale spesso si tende a dedicare scarsa attenzione, quello dell’elevato consumo di petrolio dato dall’utilizzo dell’automobile.
Secondo quanto riportato nella ricerca dell’Agenzia Internazionale dell’Energia infatti oggi le autovetture consumano quasi un quarto della domanda globale di petrolio, contribuendo ad assottigliare notevolmente le riserve, peraltro ormai scarse, di questa preziosa materia prima, che dopo essersi accumulata nel sottosuolo per milioni di anni, è stata quasi esaurita in appena un secolo.
Il petrolio naturalmente non viene utilizzato solo per produrre carburante che serve a muovere le automobili, ma è una colonna portante dell’economia su cui si fonda l’intera civiltà occidentale e capitalista, sia per la produzione di energia che per quella di un’enorme quantità di beni, di prima necessità e non.
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