Il problema dei rifiuti nella capitale continua ad affliggerne i cittadini che stanno letteralmente soffocando tra cassonetti sporchi e strabordanti, e sacchetti maleodoranti abbandonati solitamente nei pressi dei cassonetti stessi. Col caldo la situazione è naturalmente peggiorata, ed ora l’ordine dei medici di Roma parla di “rischio serio per la salute”.
Il presidente dell’ordine, Antonio Magi, ha deciso di scrivere a Virginia Raggi, ma anche al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al Ministro della Salute Giulia Grillo, e al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Nella lettera di Magi un invito ad intervenire “sinergicamente prima che la situazione degeneri ulteriormente”.
L’emergenza rifiuti di Roma finirà entro capodanno
Il sindaco di Roma Virginia Raggi lascia intendere che si tratterebbe di una sorta di sabotaggio ai danni della capitale, di una “crisi stabilita a tavolino” e ha chiesto nonché ottenuto un intervento della Regione Lazio: “Gli impianti regionali di smaltimento dei rifiuti devono essere obbligati a ricevere la spazzatura di Roma fino al massimo della loro capienza. Questo può farlo Nicola Zingaretti con un’apposita ordinanza.”
Intanto i vertici di Ama fanno una previsione che vedrebbe la fine dell’emergenza rifiuti entro capodanno. “Ci siamo dati come tempi entro la fine dell’anno, entro San Silvestro” afferma il nuovo Amministratore Delegato Paolo Longoni nel corso della Commissione Trasparenza.
Roma e il problema dei rifiuti. Ecco le cause
Non sono solo i mezzi e il personale a mancare alla città di Roma, ma anche e soprattutto gli impianti. La municipalizzata dei rifiuti di Roma, Ama, è alla ricerca di impianti dove smaltire oltre 300 tonnellate di rifiuti che ogni giorno rimangono per le strade.
Il principale problema quindi è che Roma non ha letteralmente dove mettere i rifiuti indifferenziati e ne produce qualcosa come 2.100 tonnellate in più a settimana. I contratti stipulati, come quello con il Tmb di Rocca Cencia e quello per il tritovagliatore di Ostia, insieme a tutti gli altri non riescono a coprire il fabbisogno di Roma, così la regione Lazio ha varato venerdì un’ordinanza che impone agli impianti regionali di lavorare a pieno ritmo e a massima capienza.
Gli impianti che hanno dato la propria disponibilità ad incrementare la capienza riescono però ad offrire spazio per altre 1.100 tonnellate, il che significa che bisogna ancora trovare lo spazio dove portare le restanti 1000 tonnellate, che stando così le cose rimarrebbero per le strade di Roma.
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